La musica dal vivo in ITALIA
Racconti di vita vissuta, discussioni generali sulla nostra musica
La musica dal vivo in ITALIA
by Leonardo » Thu Nov 03, 2011 8:41 am
http://www.rockon.it/opinioni/caro-gest ... -dal-vivo/
Prenderei spunto da questo articolo per discutere su questo argomento scottante...
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Hammond C3, Leslie122, Rhodes MkI, FenderTwinAmp, Wurlitzer 200a, Minimoog voyager pe, Nord Stage2 HA76, M-audio Axiom 61, MacBookPro 13' Mainstage3, Custom Zen Riffer, GSI Burn
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Re: La musica dal vivo in ITALIA
by Riven » Thu Nov 03, 2011 9:51 am
In effetti l'argomento è estremamente delicato.
Iniziamo col dire che in Italia, a partire dai livelli più elevati e senza voler entrare in discussioni di carattere politico, c'è una scarsa considerazione della cultura e delle arti in generale. Noti esponenti di questo campo (attori, musicisti, etc.) hanno spesso lamentato, attraverso giornali e televisioni, il continuo taglio di fondi destinato alla cultura, appunto.
Se tale è la concezione che si ha a livelli nazionali, non possiamo aspettarci che il piccolo locale si faccia mecenate.
Purtroppo, e parlo per esperienza diretta, chi prende la gestione di un locale ragiona in termini esclusivamente economici e tende a tagliare tutti i costi superflui. Fa il ragionamento di una piccola impresa: se pago poco i miei dipendenti (fissi o occasionali che siano) guadagno di più.
Come scrive l'autore dell'articolo, la domanda più ricorrente è: si, ma quanta gente portate?
La concezione è quella: ti faccio suonare se mi riempi il locale.
Purtroppo, a tale condizione soggiaciono molto gruppi che accettano di suonare anche per pochi euro di compenso e si trascinano dietro amici e parenti.
Ho amici, e non sono ragazzini, che suonano dappertutto e che tornano a casa anche con 15 euro a testa.
Se un gruppo si fa pagare tanto, dubito che il gruppo che chiede, e giustamente a mio avviso, 50 euro a testa potrà fare qualche serata.
A questo va aggiunto che il periodo di crisi che stiamo vivendo è davvero forte. Lo scorso anno avevamo almeno una serata a settimana (e per meno di 50 euro a testa preferiamo restare a casa). Da settembre abbiamo suonato soltanto due volte, in locali che ci conoscono bene.
Andrebbe cambiata la mentalità dei gestori ma andrebbe cambiato anche l'atteggiamento dei gruppi: suonare non è solo divertimento: è impegno, fatica, spesa. Anche se per una sera a settimana è lavoro. Ed è giusto richiedere un compenso adeguato. Altrimenti non si suona.
Ma quanti gruppi sono disposi a dire no? Io credo pochi.
Iniziamo col dire che in Italia, a partire dai livelli più elevati e senza voler entrare in discussioni di carattere politico, c'è una scarsa considerazione della cultura e delle arti in generale. Noti esponenti di questo campo (attori, musicisti, etc.) hanno spesso lamentato, attraverso giornali e televisioni, il continuo taglio di fondi destinato alla cultura, appunto.
Se tale è la concezione che si ha a livelli nazionali, non possiamo aspettarci che il piccolo locale si faccia mecenate.
Purtroppo, e parlo per esperienza diretta, chi prende la gestione di un locale ragiona in termini esclusivamente economici e tende a tagliare tutti i costi superflui. Fa il ragionamento di una piccola impresa: se pago poco i miei dipendenti (fissi o occasionali che siano) guadagno di più.
Come scrive l'autore dell'articolo, la domanda più ricorrente è: si, ma quanta gente portate?
La concezione è quella: ti faccio suonare se mi riempi il locale.
Purtroppo, a tale condizione soggiaciono molto gruppi che accettano di suonare anche per pochi euro di compenso e si trascinano dietro amici e parenti.
Ho amici, e non sono ragazzini, che suonano dappertutto e che tornano a casa anche con 15 euro a testa.
Se un gruppo si fa pagare tanto, dubito che il gruppo che chiede, e giustamente a mio avviso, 50 euro a testa potrà fare qualche serata.
A questo va aggiunto che il periodo di crisi che stiamo vivendo è davvero forte. Lo scorso anno avevamo almeno una serata a settimana (e per meno di 50 euro a testa preferiamo restare a casa). Da settembre abbiamo suonato soltanto due volte, in locali che ci conoscono bene.
Andrebbe cambiata la mentalità dei gestori ma andrebbe cambiato anche l'atteggiamento dei gruppi: suonare non è solo divertimento: è impegno, fatica, spesa. Anche se per una sera a settimana è lavoro. Ed è giusto richiedere un compenso adeguato. Altrimenti non si suona.
Ma quanti gruppi sono disposi a dire no? Io credo pochi.
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Re: La musica dal vivo in ITALIA
by Leonardo » Thu Nov 03, 2011 9:57 am
Ma se ci pensi 50 euro più cena è pure poco perchè se ci metti la benzina che ci vuole per arrivare al locale più tutte le prove fatte....
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Re: La musica dal vivo in ITALIA
by Riven » Thu Nov 03, 2011 10:25 am
Si Leo, è vero. Difatti ad ogni uscita si cerca sempre di andare solo con un paio di macchine e quando ci capitano locali che dicono: "ok 50 euro, però portate voi l'impianto, gli ampli, la batteria?" ... si ... perchè capitano anche locali del genere, ringraziamo per la cortesia e salutiamo.
Per non parlare poi dei locali che ti dicono: "Oh, ragazzi però non vi conosco, non so come andrà la serata ... facciamo una prima serata di prova gratis poi eventualmente se va bene ne fissiamo delle altre?".
Lo scorso febbraio abbiamo accettato una cosa del genere ... ma perchè era il keller di Prato e ci hanno riconosciuto solo un rimborso spese ... a scopo investimento va pure bene, ma se il locale è di quelli per cui ne vale la pena (bellissima serata divisa con la tribute dei negramaro), altrimenti preferisco passare la serata con mia figlia a casa.
Per non parlare poi dei locali che ti dicono: "Oh, ragazzi però non vi conosco, non so come andrà la serata ... facciamo una prima serata di prova gratis poi eventualmente se va bene ne fissiamo delle altre?".
Lo scorso febbraio abbiamo accettato una cosa del genere ... ma perchè era il keller di Prato e ci hanno riconosciuto solo un rimborso spese ... a scopo investimento va pure bene, ma se il locale è di quelli per cui ne vale la pena (bellissima serata divisa con la tribute dei negramaro), altrimenti preferisco passare la serata con mia figlia a casa.
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Re: La musica dal vivo in ITALIA
by Leonardo » Thu Nov 03, 2011 10:42 am
Io suono con chi mi paga, quindi se il locale non paga sono cavoli di chi mi ha chiamato a suonare... io a fine serata esigo la cifra prestabilita...
Eh si, fare la putt...ehm il session man questo significa...
Però certo quando uno va col gruppo proprio è molto diverso... li hai un progetto, la voglia di dimostrare qualcosa, di investire ecc ecc...
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Però certo quando uno va col gruppo proprio è molto diverso... li hai un progetto, la voglia di dimostrare qualcosa, di investire ecc ecc...
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Re: La musica dal vivo in ITALIA
by Flavus » Thu Nov 03, 2011 11:31 am
innanzitutto bisogna fare due discorsi diversi se si parla di gruppo inediti o cover. per inediti ovviamente il suonare "gratis" è un investimento
ma quì credo stiamo parlando prevalentemente di serate di coverband o tributeband dove mi sembra il minimo che ti paghino per suonare
la mia esperienza con i Karisma (gruppo cover revival anni '80) è che giriamo mediamente a mezz'ora di macchina dalla mia città (di più non vale la pena per la benzina) chiedendo di solito 250-300€ (50-60 euro a testa essendo in 5).
ci tocca girare con 4 automobili perchè SEMPRE (tranne in manifestazioni pubbliche) ci portiamo tutta la strumentazione (batteria, e ampli mi sembra ovvio, più l'impianto con mixer casse e sub) oltre a un minimo di scenografia, neon, ecc...
abbiamo anche fatto serate in cui il locale era praticamente pieno con coinvolgimento del pubblico ecc, ma il gestore non ci ha più richiamati perchè non avevamo portato nessuno "in quota nostra"
per non parlare di locali che non hanno gli spazi adeguati e pretendono che suoni in un angolino (il che significa togliere qualcosa allo spettacolo, a partire dalla scenografia, fino a togliere strumenti "extra" come ad esempio la batteria elettronica, decisiva per chi fa anni '80) oppure i gestori a cui piace vedere la gente che si diverte e spende soldi, ma a cui non piacciono i volumi alti (alti, ovviamente sempre secondo loro, perchè noi sappiamo benissimo che non stiamo facendo il live a san siro)
oppure ricordo anche uno che prima della serata ci fa accomodare per mangiare qualcosa (in tutto 4 piadine 3 birre e una bottiglietta d'acqua) e alla fine ci detrae dal compenso anche i soldi della bottiglietta d'acqua
c'è da dire anche che qualche (pochi ma ci sono) locale decente c'è, dove non ti trattano di merda, ti lasciano fare il soundcheck senza rompere (magari hanno anche un impianto loro) e ti offrono anche una cena decente... ci sarà qualche motivo se quei locali fanno sempre musica e sono sempre pieni di gente... basterebbe che capissero che è anche nel loro tornaconto prendersi la loro parte di sbattimento per la riuscita della serata
per cronaca, giusto per un confronto, l'anno scorso abbiamo fatto circa 30 serate, che per un gruppo di non professionisti mi sembra dignitoso anche se calcolando tutte le spese e il tempo impiegato alla fine a malapena copri le spese, ma per lo meno il tuo hobby non ti costa
ma quì credo stiamo parlando prevalentemente di serate di coverband o tributeband dove mi sembra il minimo che ti paghino per suonare
la mia esperienza con i Karisma (gruppo cover revival anni '80) è che giriamo mediamente a mezz'ora di macchina dalla mia città (di più non vale la pena per la benzina) chiedendo di solito 250-300€ (50-60 euro a testa essendo in 5).
ci tocca girare con 4 automobili perchè SEMPRE (tranne in manifestazioni pubbliche) ci portiamo tutta la strumentazione (batteria, e ampli mi sembra ovvio, più l'impianto con mixer casse e sub) oltre a un minimo di scenografia, neon, ecc...
abbiamo anche fatto serate in cui il locale era praticamente pieno con coinvolgimento del pubblico ecc, ma il gestore non ci ha più richiamati perchè non avevamo portato nessuno "in quota nostra"
per non parlare di locali che non hanno gli spazi adeguati e pretendono che suoni in un angolino (il che significa togliere qualcosa allo spettacolo, a partire dalla scenografia, fino a togliere strumenti "extra" come ad esempio la batteria elettronica, decisiva per chi fa anni '80) oppure i gestori a cui piace vedere la gente che si diverte e spende soldi, ma a cui non piacciono i volumi alti (alti, ovviamente sempre secondo loro, perchè noi sappiamo benissimo che non stiamo facendo il live a san siro)
oppure ricordo anche uno che prima della serata ci fa accomodare per mangiare qualcosa (in tutto 4 piadine 3 birre e una bottiglietta d'acqua) e alla fine ci detrae dal compenso anche i soldi della bottiglietta d'acqua
c'è da dire anche che qualche (pochi ma ci sono) locale decente c'è, dove non ti trattano di merda, ti lasciano fare il soundcheck senza rompere (magari hanno anche un impianto loro) e ti offrono anche una cena decente... ci sarà qualche motivo se quei locali fanno sempre musica e sono sempre pieni di gente... basterebbe che capissero che è anche nel loro tornaconto prendersi la loro parte di sbattimento per la riuscita della serata
per cronaca, giusto per un confronto, l'anno scorso abbiamo fatto circa 30 serate, che per un gruppo di non professionisti mi sembra dignitoso anche se calcolando tutte le spese e il tempo impiegato alla fine a malapena copri le spese, ma per lo meno il tuo hobby non ti costa
Re: La musica dal vivo in ITALIA
by cecchino » Thu Nov 03, 2011 3:23 pm
Che devo dire, le mie esperienze nei locali ormai sono vecchie di una quindicina d'anni (negli ultimi anni ho fatto solo feste di piazza o eventi particolari tipo feste private o cene di conferenze) ma all'epoca ci davano come minimo sempre le nostre brave 300 KLire (in sei) che ai tempi non erano una cifra scandalosamente bassa (per dire, il mio stipendio da ricercatore era di 1.4ML). Sì, è vero, anche all'epoca c'era spesso il discorso "quanta gente porti?", ma evidentemente, a leggere quanto scrivete, le cose sono degenerate un bel po'.
Fin qui non ho detto nulla di nuovo, ma, proprio ieri, parlavo con un amica, il cui figlio studia musica in Inghilterra e, visto che c'è, lavora e suona per mantenersi. Ebbene, la scorsa settimana ha fatto due serate in un locale, la prima "per prova", cioè come si dice dalle mia parti "aggratise", la seconda (essendo andato molto bene alla prima) per BEN 50£. Quindi temo che non sia un problema solo italiano, purtroppo....
Ciao
C.
Fin qui non ho detto nulla di nuovo, ma, proprio ieri, parlavo con un amica, il cui figlio studia musica in Inghilterra e, visto che c'è, lavora e suona per mantenersi. Ebbene, la scorsa settimana ha fatto due serate in un locale, la prima "per prova", cioè come si dice dalle mia parti "aggratise", la seconda (essendo andato molto bene alla prima) per BEN 50£. Quindi temo che non sia un problema solo italiano, purtroppo....
Ciao
C.
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Re: La musica dal vivo in ITALIA
by alexandros » Thu Nov 03, 2011 5:26 pm
ohi, ohi, ohi...argomentaccio questo!!
dunque, la questione fondamentale è questa ,che rende l'Italia un paese di serie C: in Italia il locale ti fa suonare perchè così gli porti gente in più e quindi tutta la pubblicità è affare tuo, così come le relative conseguenze dell'esito della serata; all'estero il locale ti fa suonare perchè sei un dipendente esattamente comei baristi o il dee-jay e del portare la gente dentro e fare la pubblicità ci pensa il locale..e non importa se a fine serata c'eran 2 persone, il tuo compenso è quello e quello rimane.
Ma ahimè, non si può andare sempre a suonare all'estero, quindi concentriamoci sul nostro suolo.
Fondamentalmente alla gente non interessa più la musica dal vivo... una volta (10/15 anni fa) suonavi in qualunque locale ed era sempre pieno, soprattutto c'era gente interessata a quello che facevi. Adesso in tanti locali sei un mero contorno, e a volte dai pure fastidio! Fortunatamente ci sono ancora molti locali adibiti per la musica live, in cui la gente va per vedere il concerto....ma sempre pochi rispetto ad una volta
La paga: siamo sempre lì...200-250 euro. Qualcuno più grosso, con già un suo bel giro di clientela, paga di più...ma non speriamo mai di andare oltre le 500 euro...ovunque andiate (ad Aprile son andato fino a Gorizia per 400 euro...se penso che a 300 km più a est 4 anni fa ne avevo presi 1400....
). Poi c'è il discorso del gruppo conosciuto,e qui calo in tavola il mazzo di carte con cui mi scontro sempre con diversa gente.
Tu hai un gruppo... hai fatto qualche data dalle tue parti. Vuoi provare ad uscire dal solito circondario e chiedi ai locali fuori. Beh, tu nelle loro zone sei il perfetto signor nessuno, e non puoi pretendere che ti facciano i ponti d'oro. Nessuno ti conosce, nessuno sa chi sei...puoi solo sperare in una pubblicità massiccia, se fai brani tuoi spammi a più non posso su internet, fai vedere i tuoi viedo, linki mp3, etc.... se fai tributo uguale ma con la variante facilitata che magari hai più possibilità di acchiapare gli interessati... ma ad ogni modo devi sempre partire dal presupposto che prima di tutto ti devi far conoscere e farti il nome!
Per fare un esempio pratico pratico: con il tributo ai Whitesnake il primo anni non prendevamo più di 250 euro...quando prendevamo ancora meno legavamo due date consecutive per fare più cassa e limitare gli spostamenti e le spese. Bene, la stagione successiva nei locali che ci richiamavano chiedevamo 50 euro in più e così via! adesso abbiam locali a 450 euro, i nuovi sempre a 200/250, sempre con la stessa modalità..ti adatti, fai lo zingaro, nei locali che meritano vai anche gratis magari con la scusa di fare dei bei video com'è successo a ottobre al Black Horse..e infatti a Gennaio ci torniamo per la Purple Night, una grossa manifestazione annuale sui Deep Purple, Whitesnake e Rainbow. Insomma, è un lavoro lento e costante..non bisogna avere fretta, devi essere estremamente umile e adattarti ad ogni circostanza. Essere sempre simpatico, disponibile e caciarone con i gestori...puoi esser bravo quanto vuoi, ma se sei un musone antipatico non ti richiameranno mai (mi succedeva con il tributo ai Children of Bodom...riempivamo i locali, ma poi questi non ci richiamavano perchè avevam degli elementi non propriamente socievoli).
Adesso ho importato questa filosofia nei SOUL SELLER, e fortunatamente i ragazzi mi stan seguendo...le prime date arrivano grazie al successo che ha avuto il video,e dopo aver fatto le basi qui dalla prossima primavera proveremo a uscire fuori molto di più.
Ed è così che han fatto anni fa tutte le band che ora girano seriamente e sono ultra conosciute (60/70, Discoinferno, etc...)
Son 16 anni che suono dal vivo ormai, e ne ho viste di cotte e crude con i gestori dei locali...partendo dal rubargli bottiglie di vodka perchè non ci voleva pagare, inseguire a Roma nei campi di notte il promoter che stava scappando con i soldi, a locali dove ti trattano da professionista con tutti i riguardi (dai, qualcuno in Italia l'ho trovato...). Ma siamo in Italia e non ci potremo mai guadagnare, a meno che non siamo dei turnisti di fama...ma anche lì, per farti la fama, la gavetta va prima fatta..e per gavetta intendo anni e anni di sudore e sacrificio. Ne ho sentiti di ragazzi dirmi che han fatto la gavetta....Un anno e mezzo scarso, certo, come no!!
Una volta con un batterista per scherzo (ma neanche tanto...) ci eravam messi a calcolare quanto sarebbe giusto che un gruppo chiedesse per rifarsi delle spese intraprese in prove, corrente elettrica,spostamenti, strumentazione... bene , per guadagnare EFFETTIVAMENTE bisognerebbe chiedere 1000/1500 euro a serata... un po' fuori dal mondo.
Una cosa che mi aiuta parecchio quando vado in giro per le canoniche 50 euro (e in più io suono con band non di Torino..Santhià, Varese e Biella...quindi pensate a quanta strada faccio sempre), il pensiero che non mi fa demoralizzare è: "Ok, se stasera uscivo con gli amici spendevo dalle 20 euro in su tra una balla e l'altra...invece stasera mangio e bevo gratis, sto comunque con amici e in più faccio la cosa che più mi piace al mondo...e magari 20/30 euro mi rimangno in tasca e pago la benzina per il concerto successivo!"
Che poi sono zingaro e domenica notte ho dormito in autogrill usando al custodia della Trinity come cuscino dopo il concerto, dopodichè son andato direttamente a lavorare...beh, è un altro discorso!
dunque, la questione fondamentale è questa ,che rende l'Italia un paese di serie C: in Italia il locale ti fa suonare perchè così gli porti gente in più e quindi tutta la pubblicità è affare tuo, così come le relative conseguenze dell'esito della serata; all'estero il locale ti fa suonare perchè sei un dipendente esattamente comei baristi o il dee-jay e del portare la gente dentro e fare la pubblicità ci pensa il locale..e non importa se a fine serata c'eran 2 persone, il tuo compenso è quello e quello rimane.
Ma ahimè, non si può andare sempre a suonare all'estero, quindi concentriamoci sul nostro suolo.
Fondamentalmente alla gente non interessa più la musica dal vivo... una volta (10/15 anni fa) suonavi in qualunque locale ed era sempre pieno, soprattutto c'era gente interessata a quello che facevi. Adesso in tanti locali sei un mero contorno, e a volte dai pure fastidio! Fortunatamente ci sono ancora molti locali adibiti per la musica live, in cui la gente va per vedere il concerto....ma sempre pochi rispetto ad una volta
La paga: siamo sempre lì...200-250 euro. Qualcuno più grosso, con già un suo bel giro di clientela, paga di più...ma non speriamo mai di andare oltre le 500 euro...ovunque andiate (ad Aprile son andato fino a Gorizia per 400 euro...se penso che a 300 km più a est 4 anni fa ne avevo presi 1400....

Tu hai un gruppo... hai fatto qualche data dalle tue parti. Vuoi provare ad uscire dal solito circondario e chiedi ai locali fuori. Beh, tu nelle loro zone sei il perfetto signor nessuno, e non puoi pretendere che ti facciano i ponti d'oro. Nessuno ti conosce, nessuno sa chi sei...puoi solo sperare in una pubblicità massiccia, se fai brani tuoi spammi a più non posso su internet, fai vedere i tuoi viedo, linki mp3, etc.... se fai tributo uguale ma con la variante facilitata che magari hai più possibilità di acchiapare gli interessati... ma ad ogni modo devi sempre partire dal presupposto che prima di tutto ti devi far conoscere e farti il nome!
Per fare un esempio pratico pratico: con il tributo ai Whitesnake il primo anni non prendevamo più di 250 euro...quando prendevamo ancora meno legavamo due date consecutive per fare più cassa e limitare gli spostamenti e le spese. Bene, la stagione successiva nei locali che ci richiamavano chiedevamo 50 euro in più e così via! adesso abbiam locali a 450 euro, i nuovi sempre a 200/250, sempre con la stessa modalità..ti adatti, fai lo zingaro, nei locali che meritano vai anche gratis magari con la scusa di fare dei bei video com'è successo a ottobre al Black Horse..e infatti a Gennaio ci torniamo per la Purple Night, una grossa manifestazione annuale sui Deep Purple, Whitesnake e Rainbow. Insomma, è un lavoro lento e costante..non bisogna avere fretta, devi essere estremamente umile e adattarti ad ogni circostanza. Essere sempre simpatico, disponibile e caciarone con i gestori...puoi esser bravo quanto vuoi, ma se sei un musone antipatico non ti richiameranno mai (mi succedeva con il tributo ai Children of Bodom...riempivamo i locali, ma poi questi non ci richiamavano perchè avevam degli elementi non propriamente socievoli).
Adesso ho importato questa filosofia nei SOUL SELLER, e fortunatamente i ragazzi mi stan seguendo...le prime date arrivano grazie al successo che ha avuto il video,e dopo aver fatto le basi qui dalla prossima primavera proveremo a uscire fuori molto di più.
Ed è così che han fatto anni fa tutte le band che ora girano seriamente e sono ultra conosciute (60/70, Discoinferno, etc...)
Son 16 anni che suono dal vivo ormai, e ne ho viste di cotte e crude con i gestori dei locali...partendo dal rubargli bottiglie di vodka perchè non ci voleva pagare, inseguire a Roma nei campi di notte il promoter che stava scappando con i soldi, a locali dove ti trattano da professionista con tutti i riguardi (dai, qualcuno in Italia l'ho trovato...). Ma siamo in Italia e non ci potremo mai guadagnare, a meno che non siamo dei turnisti di fama...ma anche lì, per farti la fama, la gavetta va prima fatta..e per gavetta intendo anni e anni di sudore e sacrificio. Ne ho sentiti di ragazzi dirmi che han fatto la gavetta....Un anno e mezzo scarso, certo, come no!!
Una volta con un batterista per scherzo (ma neanche tanto...) ci eravam messi a calcolare quanto sarebbe giusto che un gruppo chiedesse per rifarsi delle spese intraprese in prove, corrente elettrica,spostamenti, strumentazione... bene , per guadagnare EFFETTIVAMENTE bisognerebbe chiedere 1000/1500 euro a serata... un po' fuori dal mondo.
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Che poi sono zingaro e domenica notte ho dormito in autogrill usando al custodia della Trinity come cuscino dopo il concerto, dopodichè son andato direttamente a lavorare...beh, è un altro discorso!

Korg M3 73 full Xpanded (exbRadias- exbM256), Yamaha Mox8, Korg Trinity Plus Custom Black
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http://www.youtube.com/alexandroshredder
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Re: La musica dal vivo in ITALIA
by fabio » Thu Nov 03, 2011 9:53 pm
Qua in zona è sempre peggio.
Spesso facciamo morale sui gestori, ma come tutti, a meno che non siano appassionati di musica dal vivo, le serate si organizzano per guadagnarci il più possibile.
Per lo più, nella mia zona fondamentalmente di musica non si capisce nulla, intendo non solo a livello di gestori ma ancora di più dell'utente finale. Negli ultimi anni qua spopola il karaoke (capirai che invenzione recente
) dove girano sempre le solite canzoni da "acqua e sale" a "america" di Gianna N. Dai modà (
) all'ultimo cretino uscito da amici di Maria...ecco, questo funziona di brutto nei bar/locali della zona! E li si vuole il gestore....250 euro per un gruppo da 4/5 elementi o 100 euro per un pirla che mette basi su un portatile ma che comunque fa entrare il doppio della gente? (che poi bene 1/10 dei metallari
)
Non contiamo le ordinanze comunali che vietano, per lo meno nella mia città, l'utilizzo di "strumenti a percussione" quindi è vietato l'utilizzo di batterie acustiche, e senza contare che poi spesso a metà scaletta arrivano i carabinieri per far chiudere tutto perchè chiamati dai "vicini di casa" disturbati dalla musica.
Mi è capitato di suonare con gestori pezzenti che mi hanno fatto pagare la birretta
infami.
Ad ogni modo senza spostarmi troppo non suono per meno di 40/50 euro nei bar e 130 euro + rimborsi nelle piazze con l'agenzia, se vogliono è così altrimenti suono in cameretta, non ho problemi.
Ho finito di suonare gratis o quasi, perchè se ingrassiamo ancora questo sistema funziona come nel mondo del lavoro, stai una vita a fare stage da una parte all'altra fino a quando non hai il curriculum così pieno che ti dicono...."stiamo cercando uno con meno esperienza che abbia voglia di imparare (gratis)"....
Scusate lo sfogo
Spesso facciamo morale sui gestori, ma come tutti, a meno che non siano appassionati di musica dal vivo, le serate si organizzano per guadagnarci il più possibile.
Per lo più, nella mia zona fondamentalmente di musica non si capisce nulla, intendo non solo a livello di gestori ma ancora di più dell'utente finale. Negli ultimi anni qua spopola il karaoke (capirai che invenzione recente



Non contiamo le ordinanze comunali che vietano, per lo meno nella mia città, l'utilizzo di "strumenti a percussione" quindi è vietato l'utilizzo di batterie acustiche, e senza contare che poi spesso a metà scaletta arrivano i carabinieri per far chiudere tutto perchè chiamati dai "vicini di casa" disturbati dalla musica.
Mi è capitato di suonare con gestori pezzenti che mi hanno fatto pagare la birretta

Ad ogni modo senza spostarmi troppo non suono per meno di 40/50 euro nei bar e 130 euro + rimborsi nelle piazze con l'agenzia, se vogliono è così altrimenti suono in cameretta, non ho problemi.
Ho finito di suonare gratis o quasi, perchè se ingrassiamo ancora questo sistema funziona come nel mondo del lavoro, stai una vita a fare stage da una parte all'altra fino a quando non hai il curriculum così pieno che ti dicono...."stiamo cercando uno con meno esperienza che abbia voglia di imparare (gratis)"....
Scusate lo sfogo

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Re: La musica dal vivo in ITALIA
by Riven » Thu Nov 03, 2011 10:38 pm
Aggiungo un altro spunto di riflessione: Se vuoi suonare in tutti i locali senza alcun problema hai due alternative: Mettere su una tribute di Ligabue; mettere su una tribute di Vasco.
Dalle mie parti c'è un'inflazione di queste due tipologie di tribute, eppure suonano sempre. Il batterista che suona nel nostro gruppo, visti i tempi magri, sta suonando con una tribute di Vasco .. e sta suonando ovunque. Scherzando, ma nemmeno tanto, mi fa: "pensa un po se muore Vasco; stiamo apposto per una vita a suonare."
Un po si allaccia al discorso dei gestori che non vogliono la musica ma il locale pieno, magari con la musica. E, piaccia o no, Vasco e Ligabue riempiono i locali.
Dalle mie parti c'è un'inflazione di queste due tipologie di tribute, eppure suonano sempre. Il batterista che suona nel nostro gruppo, visti i tempi magri, sta suonando con una tribute di Vasco .. e sta suonando ovunque. Scherzando, ma nemmeno tanto, mi fa: "pensa un po se muore Vasco; stiamo apposto per una vita a suonare."
Un po si allaccia al discorso dei gestori che non vogliono la musica ma il locale pieno, magari con la musica. E, piaccia o no, Vasco e Ligabue riempiono i locali.
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