come saprete, ormai l'Extreme ha deciso di lasciarmi , e atraverso discussioni, consigli e suggerimenti son arrivato a chiudere il cerchio cambiando l'ammiraglia da Korg a Yamaha... la Motif XS è semrpe stata un mio pallino,per i suoi acustici che ritengo i migliori sul mercato... ma costa e in questo periodo di cambio casa son veramente ridotto a pane e cipolle.
Però, mi han valutato bene la Keytar che era superflua e allora son andato a vedere la nuova MoX , che già mi aveva preso bene dai filmati di presentazione.
E' plastica, nulla da dire...ma la meccanica è ottima, i tasti suonabilissimi (la 88 tasti è più che ottima invece!)...forse anche meglio dell'XS... cmq, oggi mi son trovato a provarle insieme e fare un bel confronto...per primo il prezzo.. 1300 euro una XS61 usata, 890 la MoX6.
Andiamo a scorrere i suoni...identici, gli stessi..stesse locazioni in memoria. L'Xs, per via di convertitori migliori suona più profonda, ma la MoX tiene il colpo benissimo...più secca, ma anche per questo più nitida forse. Una piccola rimaneggiata ad un Hammond e già sentivo le casse piangere...ottimo, davvero ottimo!
l'XS ha 128 note di polifonia, la MoX 64.... oddio, per uno che ha suonato con la sola Trinity dal vivo per 10 anni e le sue 32 note di polifonia...problemi non sussistono.
Mancanza del campioantore su MoX....questo può essere male, visto che su Motifator gran parte dei suoni ultrafighi in dotazione sono sampler...:-/ ma anche qui...effettivamente...fin'ora ho solo usato il campione del piano Kurz perchè su Korg si sa come sono i pianoforti...
Mancanza dell'aftertouch...questo è ostico per i pad più complessi...è presente solo l'Initial touch.
Per il resto, identiche. Ho tastato anche un'M50...una Pc3le 61 (che orrore....) e una Juno Di..e son giunto a questa conclusione molto pratica:
con questa MoX penso che il concetto di entry level sia arrivato a una nuova era....perchè se fin'ora si sentiva parecchio la differenza di materiali usati, la meccanica terribile di M50 e X50, Juno, etc...qua mi son trovato di fronte a una signora workstation. Certo, ha meno fronzoli... ma non la etichetto come tastiera per novellini, ma come macchina per i live..è leggera, ha tutto.
Inoltre, provando altre tatsiere più complete (m3, Kurz Pc3, XS) ho sentito un qualcosa che fin'ora avevo sottovalutato, raffrontandola cone le vecchie signore: hanno tutte un campo dove rendono meglio, ma alla fine sono tutte estremamente complete... e si assomigliano tutte! parlando col negoziante abbiamo notato che tutti i professionisti ormai girano con Mac pro ultradopati, oppure con Clavia e le vecchie glorie (Trinity, Jd800, K2600)...tastiere di 20 anni fa, ma tutte con il loro carattere....meno complete, ma riconoscibili. E soltanto nei grandi live si sentono effettivamente le differenze tra queste WS di ultima generazione...nei concerti di medio-basso livello la differenza è davvero minima. Non a caso, ultimamente si vedono gruppi in tour usare molte tastiere muletto..parlando nel metal, i Children of Bodom van con uan X5 collegata a un rack jv 8080...Bob Katsionis dei Firewind gira il mondo con una X50 collegata a un Tr rack...i Sympohony X han una Motif ES e una Jp8000 ( e fino a poco fa anche una vecchia e gloriosa 01W !!)...questo per dire....forse è meglio non sopravvalutare troppo queste ultime uscite...che forse ci stiamo facendo troppo abbagliare da tutti questi lustrini e perdiamo di vista la concretezza. 3000 euro per una Kronos, un Jupiter 80, una XF8 o Fantom G.....son tanti soldi e allora bisognerebbe sfruttrali davvero più che bene...già son tastiere che usate in un gruppo non possono andare oltre il 30% del loro potenziale secondo me.
Per questo dico...ben vengano synth come quest'ultima MoX...mi ha riportato davvero coi piedi per terra.
(ah, ovviamente la Trinity rimarrà sempre al suo posto...la vera, unica e indistruttibile macchina da guerra

Che dite voi?