Allora, nello scatolone troviamo la nostra PC3 LE, il classico manuale rigorosamente in inglese, cavi vari e il bellissimo sustain Kurzweil. Appena aperta ho subito provveduto a fare l'aggiornamento al sistema operativo 2.0, quello, in sitesi, che sblocca la V.A.S.T. anche sulla serie LE. Una volta fatto l'aggiornamento (procedura che richiede non più di 5 minuti, spiegata molto bene nella documentazione a corredo del nuovo OS), ho iniziato a esplorarla con la nuova "anima". Fin da subito ho avuto l'impressione che la PC3 LE 6 abbia, paradossalmente, una dinamica più "profonda" della PC361 che ho avuto, ma magari è solo un'allucinazione dovuta al fatto che non ascolto ormai da tanto la PC361. La prima cosa che mi ha colpito appena l'ho provata è stata la meccanica: molto molto simile a quella della PC3 (la 76), ottima per suonarci benissimo sia synth che strumenti come il piano. Entrando nell'edit in modalità Program notiamo l'aggiunta di un nuovo soft button, con l'etichetta "V.A.S.T."; ebbene sì, premendolo entrerete nella classica schermata di editing della V.A.S.T., fatta eccezione per la sezione effetti (che si regola dalla prima schermata, appena premete edit per intenderci) e un altro paio di cose che trovate anche sulla documentazione a corredo dell'OS 2.0. Nota dolente: le catene di effetti non sono programmabili ma sono fisse; è possibile agire sui parametri degli effetti, ma non è possibile creare da 0 una catena effetti. Tuttavia ce ne sono talmente tanti e di tutti i tipi che è difficile che non si trovi quello desiderato. La modalità Setup è, invece, sostanzialmente identica a quella della PC3, fatta eccezione per alcune schermate come quella dei controlli. Qui è' possibile avere fino ad un massimo di 10 blocchi DSP per gli Insert Effects e, mi sembra, 4 Aux Effetcts. Purtroppo bisogna considerare, ad esempio, che un Leslie richiede 9 blocchi DSP, e che quindi diventa un po' problematico mettere un Hammond insieme a molti altri suoni (anche per il discorso polifonia: 64 note sono effettivamente un po' pochine). Come controlli assegnabili abbiamo 8 pads dinamici, 5 knob e 5 switch, che a mio parere bastano ampiamente alla maggior parte dei tastieristi.
Insomma, facendo un riepilogo sommario:
DIFFERENZE (RINCIPALI) TRA PC3 E PC3 LE
- 128 note di polifonia VS. 64
- 16 blocchi DSP in Insert VS. 10
- Controlli assegnabili totalmente differenti
- Catene di effetti non editabili in PC3 LE
- Meccanica synth action VS. meccanica semipesata (nelle versioni a 61 tasti)
- 2 sole uscite su PC3 LE e 2 ingressi per switch e 1 per pedale di espressione
PRO PC3 LE
- Rapporto qualità/prezzo (notevolmente più conveniente con il nuovo OS 2.0)
- Pads dinamici
- Connessione USB per periferica USB in luogo della XD card.
- Stessa wavetable della sorella maggiore
CONTRO PC3 LE
- Polifonia dimezzata
- Blocchi DSP per Insert Effects
Spero di avervi fornito una panoramica abbastanza soddisfacente e oggettiva, man mano magari aggiungerò o modificherò qualcosa.
