p_joule wrote:Ciao ragazzi,
è giunto per me il momento di affrontare questo piccolo scoglio, ovvero la parte finale della creazione di un suono. Dopo la scelta dei vari layers, dopo l'aggiunta di effetti quali chorus, riverberi vari, overdrive, etc.. molte volte c'è sempre uno spazio libero in cui vogliamo inserire un altro effetto come per esempio i compressori, i limiter o gli equalizzatori.. e magari capita che prima di inserirli, provando il suono questo ci sembri pastoso, un qualcosa di simile al caramello fuso per capirci...
dopo questa breve introduzione sorge la domanda: che cosa si può (e si deve!) usare per migliorare un suono, nel caso in cui esso sia troppo pastoso oppure troppo piatto? possono i compressori, i limiter e gli equalizzatori venirci incontro per sbrogliare la matassa oppure è un qualcosa che va sistemato a monte, a livello di suoni layerati?
mi pongo la domanda perchè alcuni dei miei suoni risultano caramellosi e vorrei cercare di capire come fare per migliorarli

La domanda qui è abbastanza precisa. Non si parla di effetti modulatori, ma essenzialmente di effetti di dinamica e equalizzatori.
Anche secondo me la risposta è: il meno possibile. Ma le motivazioni sono diverse.
Il punto è che per fortuna noi tastieristi possiamo farne a meno.
La cosa migliore è controllare queste variabili a livello di sintesi, non con gli effetti.
Il compressore ad esempio. Possiamo regolare il volume di ogni layer e la curva di velocity di ogni layer. A questo punto il compressore a cosa serve?
Stesso discorso per il limiter.
Per gli equalizzatori: se dobbiamo usarlo allora vuol dire che il suono lo abbiamo creato male. Possiamo usare filtri, enhancers e sovrapporre diversi layer. Possiamo già ottenere l'equalizzazione perfetta cosí.
Ovviamente il mio discorso vale se si sta usando un synth che permetta una tale profondità di sintesi (come il VAST). Se siamo su un rompler con poche possibilità allora dobbiamo usare gli effetti quando non possiamo usare la sintesi per arrivare al suono desiderato.