Musicisti per professione
Racconti di vita vissuta, discussioni generali sulla nostra musica
Re: Musicisti per professione
by Riven » Fri Aug 02, 2013 8:08 am
Porto anche io la mia piccolissima esperienza. Il bassista del gruppo in cui suono è un professionista. Stimatissimo nella mia città (e non solo), lavora con nomi della musica anche nazionali (di recente è stato a Bolgona a fare il dimostratore per Yamaha al Music Italy show, magari qualcuno di voi lo ha visto in azione), insegna, lavora in sala, suona in tutte le tribute/cover band che lo chiamano (e sono tante). L'altra sera ci siamo salutati per le vacazne e lui era tutto felice perchè ad agosto sono uscite tante date. Non farà nemmeno un giorno di ferie ma porterà a casa qualche soldo in più, a copertura de tempi magri che arriveranno ( e arriveranno). Gli sono molto affezionato e quando parliamo della sua attività mi dice sempre che ha paura di non farcela ad arrivare a fine mese. Non è più un ragazzino, vive con una compagna e l'idea di mettre su famiglia si scontra con l'instabilità economica di questo mestiere. Con questo gruppo da pochissimo abbiamo deciso di tentare un progetto di inediti. A giugno abbiamo registrato un EP che è in fase di missaggio. Ad ottobre verrà presentato (ve ne parlerò più diffusamente a tempo debito). Ci ha seguiti un musicista di fama nazionale, e il missaggio lo sta seguendo un altro nome importante. Al di la dei soldi (tantiiiiiii) che sono usciti per realizzare sto EP (e chi sa mai che sorte avrà), parlando con questi signori è venuto fuori un panorama davvero sconsolante. I "grossi" nomi suonano con chiunque, fanno ospitate in tribute per arrotondare, cercano di imparare cose nuove (tipo fare il fonico o l'arrangiatore) per lavorare quando l'artistia di riferimento va in vacanze e loro restano a piedi. E parlando dei personaggi nuovi che si affacciano nel panorama musicale nazionale il discorso è sempre lo stesso: tanti reality che servono a far conoscere il nuovo idolo delle folle, un disco già più o meno pronto da far uscire a trasmissione finita, e poi se funziona bene, se ne riparla. Altrimenti tanti saluti e avanti un altro. E' triste, ma è così:
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Re: Musicisti per professione
by Caligari » Fri Aug 02, 2013 9:13 am
Tutto verissimo, in generale chiunque suoni "per passione", vale a dire solo quello che gli va, è già tanto se riesce a finire in pari fra entrate e uscite. Col mio gruppo abbiamo registrato un disco e abbiamo speso tanto, sì. Ora sta girando un po', qualche rivista e qualche zine, e poi qualche data arriva, ma il massimo a cui possiamo ambire è un rimborso spese.
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Re: Musicisti per professione
by Leonardo » Fri Aug 02, 2013 9:22 am
Edo20XL wrote:Ho appena finito di ascoltare Rock 'n' Roll Robot! :D Non conosco l'originale ed il genere non è il mio però l'ho trovata carina. Poi, sarà una fissa mia, ma secondo me cantata in Inglese veniva ancora meglio.
Detto ciò, ti faccio i miei complimenti e i migliori auguri!
È solo una tra le tante situazioni in cui lavoro. Non posso puntare solo su una. Anzi non posso puntare proprio solo sul suonare nonostante abbia 7 gruppi fissi più varie session e sostituzioni. Suono ai matrimoni e funerali. Insegno in 3 scuole private diverse e ho iniziato a fare l' arrangiatore oltre che il fonico. Ora che ho finito i 10 anni di conservatorio spero di riuscire ad aumentare il lavoro, però ho iniziato fin da subito così da trovarmi già avviato ora. Devi conoscere e farti conoscere per fare il turnista. Non c è altra strada. Suonare suonare suonare, tanto e tutto.
Hammond C3, Leslie122, Rhodes MkI, FenderTwinAmp, Wurlitzer 200a, Minimoog voyager pe, Nord Stage2 HA76, M-audio Axiom 61, MacBookPro 13' Mainstage3, Custom Zen Riffer, GSI Burn
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Re: Musicisti per professione
by Edo20XL » Fri Aug 02, 2013 10:31 am
Ragazzi grazie a tutti!! Veramente gentilissimi a condividere le proprie esperienze!!
Risponderei a tutti punto per punto ma sto col cell ed è un'operazione un po' tediosa.
In generale, rimango molto stupito. Vi ho detto, non credevo funzionasse così. Per me un gruppo che vende 20.000 copie è un gruppo che ha svoltato, perlomeno così credevo...
Credevo anche che chi finisse il conservatorio trovava lavoro facilmente nel mondo della musica, e anche qui buco nell'acqua. Non pensavo che i musicisti che lavorano con i grandi nomi avessero bisogno di altro, e anche qui sbagliavo. In generale devo dire che la situazione è abbastanza apocalittica :D
Sinceramente ne esco un po' "distrutto" e parecchio ridimensionato.
Risponderei a tutti punto per punto ma sto col cell ed è un'operazione un po' tediosa.
In generale, rimango molto stupito. Vi ho detto, non credevo funzionasse così. Per me un gruppo che vende 20.000 copie è un gruppo che ha svoltato, perlomeno così credevo...
Credevo anche che chi finisse il conservatorio trovava lavoro facilmente nel mondo della musica, e anche qui buco nell'acqua. Non pensavo che i musicisti che lavorano con i grandi nomi avessero bisogno di altro, e anche qui sbagliavo. In generale devo dire che la situazione è abbastanza apocalittica :D
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Re: Musicisti per professione
by Iryon » Fri Aug 02, 2013 11:10 am
La realtà è sempre dura. D'altra parte fare il musicista di professione è il mestiere forse più bello del mondo.
Fare il musicista è prima di tutto una passione/hobby, non è facile che diventi un lavoro e che ci si riesca a vivere facendo solo quello (suonare o insegnare). Concordo sul detto "fare musica è per tutti, fare musica BENE è per pochi" (me la ridisse un mese e mezzo fa il grande Roberto Tiranti) ma la società di adesso promuove la "musica per tutti" rovinando la piazza a tutti i veri talentuosi e bruciando tanti talenti sul nascere solo per assicurarsi un rapido tornaconto (difficilmente riavremo grandi artisti longevi come quelli del passato perchè ormai anche il mercato della musica è diventato un sistema industriale).
Le spese di registrazione/mixaggio/mastering di un disco sono elevate, a carico dei musicisti e serve a malapena a farti conoscere e far girare il nome (sbattendosi comunque a destra e a sinistra per farsi pubblicità), gli incassi vengono divisi tra gruppo, etichetta, agenzia di management e quindi di quei circa 6000-7000€ investiti per fare il disco (senza contare la fatica messa) ne rientrano molto pochi nelle tasche. Anche suonare in live costa e sono altri soldi da preventivare per la promozione del proprio disco, dove l'unico rientro è quello del merchandising/dischi venduti durante i live). Se poi si ha fortuna e si viene apprezzati si comincia ad andare in pari con le spese dal secondo disco in poi anche se qui in Italia la mentalità è uno schifo e si è quasi sempre costretti ad andare fuori (miglior pubblico, più spese, forse più vendite di disco e merchandising).
Sempre sul discorso di quanto si debba investire (e quindi quanti soldi serva avere) per fare il musicista: gli strumenti costano uno sbotto e vanno mantenuti (io sono oboista oltre che tastierista), la formazione in Italia e all'estero si paga cara ma è fondamentale per uscire dalla massa e diventare qualcuno (e non parlo di avere solo il foglio di carta ma parlo di esperienza appresa da diversi grandi artisti).
Fare il musicista è prima di tutto una passione/hobby, non è facile che diventi un lavoro e che ci si riesca a vivere facendo solo quello (suonare o insegnare). Concordo sul detto "fare musica è per tutti, fare musica BENE è per pochi" (me la ridisse un mese e mezzo fa il grande Roberto Tiranti) ma la società di adesso promuove la "musica per tutti" rovinando la piazza a tutti i veri talentuosi e bruciando tanti talenti sul nascere solo per assicurarsi un rapido tornaconto (difficilmente riavremo grandi artisti longevi come quelli del passato perchè ormai anche il mercato della musica è diventato un sistema industriale).
Le spese di registrazione/mixaggio/mastering di un disco sono elevate, a carico dei musicisti e serve a malapena a farti conoscere e far girare il nome (sbattendosi comunque a destra e a sinistra per farsi pubblicità), gli incassi vengono divisi tra gruppo, etichetta, agenzia di management e quindi di quei circa 6000-7000€ investiti per fare il disco (senza contare la fatica messa) ne rientrano molto pochi nelle tasche. Anche suonare in live costa e sono altri soldi da preventivare per la promozione del proprio disco, dove l'unico rientro è quello del merchandising/dischi venduti durante i live). Se poi si ha fortuna e si viene apprezzati si comincia ad andare in pari con le spese dal secondo disco in poi anche se qui in Italia la mentalità è uno schifo e si è quasi sempre costretti ad andare fuori (miglior pubblico, più spese, forse più vendite di disco e merchandising).
Sempre sul discorso di quanto si debba investire (e quindi quanti soldi serva avere) per fare il musicista: gli strumenti costano uno sbotto e vanno mantenuti (io sono oboista oltre che tastierista), la formazione in Italia e all'estero si paga cara ma è fondamentale per uscire dalla massa e diventare qualcuno (e non parlo di avere solo il foglio di carta ma parlo di esperienza appresa da diversi grandi artisti).
Setup: Korg Kronos 73 - Roland AX-1 - Yamaha CVP-204 - MAudio Fast Track Pro USB
Lightless Moor <--- la mia band
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Re: Musicisti per professione
by Yaderik » Fri Aug 02, 2013 12:46 pm
Io suono in vari gruppi, ho un bel po' di date e a livello puramente economico, impegnandosi al massimo, si potrebbe vivere tranquillamente (senza lussi ma senza nemmeno patire la fame).
Non sono nemmeno sotto agenzia quindi immagino che sotto un'agenzia seria le cose possano andare ancora meglio.
Il punto è che non c è stabilità. Ma siamo onesti, al giorno d'oggi non è che siano molti i lavori che danno stabilità e sicurezza economica.
Insomma la soluzione migliore credo sia operaio/insegnante (anche di musica)/parrucchiere :) di giorno...musicista la sera.
Quasi 2 stipendi...finchè le cose vanno bene
Ovviamente, bisogna farsi il culo.... così ( )( )
Non sono nemmeno sotto agenzia quindi immagino che sotto un'agenzia seria le cose possano andare ancora meglio.
Il punto è che non c è stabilità. Ma siamo onesti, al giorno d'oggi non è che siano molti i lavori che danno stabilità e sicurezza economica.
Insomma la soluzione migliore credo sia operaio/insegnante (anche di musica)/parrucchiere :) di giorno...musicista la sera.
Quasi 2 stipendi...finchè le cose vanno bene

Ovviamente, bisogna farsi il culo.... così ( )( )
Puoi ascoltare il mio nuovo EP qui: http://yariciani.bandcamp.com
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/YariCianiMusic
Pagina Soundcloud: https://soundcloud.com/yariciani
Kurzweil K2600, Oberheim OB12, Korg M3, Moog Prodigy, Slim Phatty
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Re: Musicisti per professione
by g_five » Fri Aug 02, 2013 1:44 pm
Come dice leo, bisogna suonare con più gente possibile. Passando l'inverno da fonico in un locale ho visto passare tanti musicisti, e tutti alla fine suonano in più gruppi. Magari hanno un loro progetto dove fanno la loro musica, poi però suonano anche con altri per arrotondare. è l'unica maniera. E poi ti garantisco che anche i locali, i service e gli studi di registrazione comunque non se la passano bene, con sempre meno gente che va a vedere una serata con musica dal vivo, amministrazioni pubbliche (perchè in italia si lavora quasi solo con i comuni) che non pagano e anche gli studi di registrazioni costretti a fare anche le orchestre di liscio che, mi diceva uno con uno studio, sono le uniche che hanno soldi da spendere. Vivere di musica, che già è una scommessa, con la crisi lo è ancora di più!
Nord Stage 2 HA88, Roland D50, Steinway & Sons 'S' Hamburg
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Re: Musicisti per professione
by Edo20XL » Fri Aug 02, 2013 2:07 pm
Le vostre testimonianze hanno convinto qualcuno dei piani alti a fare qualcosa:
http://mobile.rockol.it/news-523007/massimo-bray-tax-credit-musica

http://mobile.rockol.it/news-523007/massimo-bray-tax-credit-musica



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Re: Musicisti per professione
by universo_parallelo » Mon Sep 30, 2013 8:20 am
Altro argomento, il thread può restare sempre questo.
Argomento: il dimostratore.
E' un mestiere che mi ha sempre affascinato, come quello del concertista, come quello del proprietario di un negozio di strumenti musicali.
Tre mestieri che per me tali non possono essere, in quanto non lascerei mai il mio tempo indeterminato per un punto interrogativo costante.
Questo, secondo me, per colpa di come vanno le cose in Italia.
Leggo che la Roland ancora oggi cerca dimostratori in varie città italiane, ma sottolinea il fatto che saranno solo freelance.
Anche la Yamaha sta cercando dimostratori, non specifica il tipo di contratto, ma non penso che adotti una politica di lavoro dissimile da Roland.
Sempre nel caso di Roland si impone anche un limite di età, compreso tra 20 e 40 anni.
Forse c'è tanto da dire, forse nulla...
Argomento: il dimostratore.
E' un mestiere che mi ha sempre affascinato, come quello del concertista, come quello del proprietario di un negozio di strumenti musicali.
Tre mestieri che per me tali non possono essere, in quanto non lascerei mai il mio tempo indeterminato per un punto interrogativo costante.
Questo, secondo me, per colpa di come vanno le cose in Italia.
Leggo che la Roland ancora oggi cerca dimostratori in varie città italiane, ma sottolinea il fatto che saranno solo freelance.
Anche la Yamaha sta cercando dimostratori, non specifica il tipo di contratto, ma non penso che adotti una politica di lavoro dissimile da Roland.
Sempre nel caso di Roland si impone anche un limite di età, compreso tra 20 e 40 anni.
Forse c'è tanto da dire, forse nulla...
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Re: Musicisti per professione
by g_five » Mon Sep 30, 2013 11:18 am
È interessante in effetti, anche se é un lavoro molto diverso rispetto al musicista. Restando nello stesso universo, si fanno cose diverse, un po' come il fonico.
Deve piacerti studiare in ogni minimo dettaglio le macchine che andrai a dimostrare, e deve piacerti parlare in pubblico. Naturalmente, dal punto di vista musicale non da molte soddisfazioni, bisogna crearsi realtà parallele...
Essere freelance in Italia al giorno d'oggi penso sia la condizione di lavoro più svantaggiosa, forse peggio che avere un azienda, per certi versi, ma purtroppo per certi mestieri (quelli legati al mondo musicale ci rientrano praticamente tutti) non si può fare altrimenti...
Deve piacerti studiare in ogni minimo dettaglio le macchine che andrai a dimostrare, e deve piacerti parlare in pubblico. Naturalmente, dal punto di vista musicale non da molte soddisfazioni, bisogna crearsi realtà parallele...
Essere freelance in Italia al giorno d'oggi penso sia la condizione di lavoro più svantaggiosa, forse peggio che avere un azienda, per certi versi, ma purtroppo per certi mestieri (quelli legati al mondo musicale ci rientrano praticamente tutti) non si può fare altrimenti...
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