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Synthonia • Musicisti per professione

Musicisti per professione

Racconti di vita vissuta, discussioni generali sulla nostra musica

Re: Musicisti per professione

Postby wave » Mon Sep 30, 2013 9:22 pm

universo_parallelo wrote:Altro argomento, il thread può restare sempre questo.
Argomento: il dimostratore.

E' un mestiere che mi ha sempre affascinato, come quello del concertista, come quello del proprietario di un negozio di strumenti musicali.
Tre mestieri che per me tali non possono essere, in quanto non lascerei mai il mio tempo indeterminato per un punto interrogativo costante.
Questo, secondo me, per colpa di come vanno le cose in Italia.

Leggo che la Roland ancora oggi cerca dimostratori in varie città italiane, ma sottolinea il fatto che saranno solo freelance.
Anche la Yamaha sta cercando dimostratori, non specifica il tipo di contratto, ma non penso che adotti una politica di lavoro dissimile da Roland.
Sempre nel caso di Roland si impone anche un limite di età, compreso tra 20 e 40 anni.

Forse c'è tanto da dire, forse nulla...

Mi riallaccio a quanto dice universo_parallelo.
Ho letto parecchie volte gli annunci di ricerca personale pubblicati da Roland e Yamaha e altrettante volte ho sognato di propormi. Puntualmente dopo il consueto volo pindarico la razionalità mi fa rimettere i piedi a terra perché so bene di non poter assolutamente competere con i requisiti richiesti. Senza falsa modestia, a livello di conoscenza tecnologica, informatico musicale ed argomenti correlati mi sento anche abbastanza ferrato, ma dal punto di vista della tecnica pianistico/tastieristica sono un frana.
Ma quello che fa ridere, per non piangere, è proprio leggere quali caratteristiche deve avere il dimostratore "ideale"... E' esattamente come l'inserzione che richiede la commessa ventenne con esperienza da cinquantenne... : Chessygrin :
A questo punto, mi chiedo, se avessi una tecnica pianistica da conservatorio, una fluidità esecutiva che mi permette di passare dagli studi di Rachmaninov agli standard di Bill Evans transitando per Bach, Mozart finendo a Chick Corea, se avessi una conoscenza dei sintetizzatori e dell'informatica musicale approfonditissime... mi farei timbrare il c*lo per un umliante posto di dimostratore freelance???
Ditemelo voi...
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Re: Musicisti per professione

Postby universo_parallelo » Tue Oct 01, 2013 7:50 am

Beh, a considerare le dimostrazioni che ho visto dal vivo e quelle recuperabili dalla rete, raramente si è presentato lo strumento (qualsiasi esso sia) in maniera tale da richiedere persone tanto esperte.
Loro ti danno lo strumento, tu te lo studi, poi se hai un'esperienza ventennale su sintetizzatori analogici ma loro ti fanno presentare un arranger con la faccia di Topolino, quell'esperienza non ti è servita a nulla.
Possono farti presentare un arranger il mese prima, un piano digitale quello successivo, ecc.
Noto che almeno in Italia si bada di più alla figura, a come si presenta il dimostratore, cosa meno ricercata all'estero a giudicare da quello che si vede online.
Ma l'Italia è un paese con poca sostanza e molta estetica (oggi, e senza offesa per nessuno, una volta era diverso), quindi le regole qui sono queste.
Fosse regolato in maniera diversa, cioè regolarizzato da contratto a tempo indeterminato, ci fosse cioè la possibilità di diventare dipendenti della società e disposti a viaggiare, lascerei volentieri il mio attuale lavoro per questo.
A questo punto è giusto richiedere tanta esperienza trasversale, si deve essere in grado di presentare ogni tipologia di strumento che rientri nel proprio campo d'azione, quindi dai pianoforti ai sintetizzatori, dagli organi agli arranger, ecc.
Ti danno lo strumento da presentare, di volta in volta, e tu lo presenti nel migliore dei modi, ne enfatizzi le potenzialità, gli aspetti pratici, quelli magari sviluppati più in economia ma che permetto un sostanziale alleggerimento del prezzo senza compromettere troppo la qualità, fai venire al pubblico in sostanza la voglia di acquistarlo.
Questo è lo scopo della promozione ed a me andrebbe benissimo, anche se qualche volta dovessi pubblicizzare la tastierina di Topolino.
Ho parlato di hardware, ma lo stesso discorso vale per il software, quindi si deve anche avere la giusta esperienza per pubblicizzare programmi e DAW.
Purtroppo la realtà è differente e non so se sia giusto così.
Magari la situazione è così umiliante solo in Italia, non so se sia così ovunque, però se fosse appunto così solo in Italia lo comprenderei, lo giustificherei, io stesso non investirei denaro per la musica in Italia, che sarebbero soldi gettati al vento.
Tempo fa (molto tempo fa) volevo aprirmi un negozio per la vendita di strumenti musicali, specializzato in tastiere, con una sezione del nuovo di pari dimensioni a quella per l'usato, tanto da dargli la stessa dignità del nuovo ma a prezzi più abbordabili (poi, dipende, se l'usato è vintage i prezzi non sarebbero stati troppo abbordabili).
Ho lasciato stare, sarebbe andato bene come progetto in qualsiasi altro paese, ma non in Italia.
Almeno non qui, non so se un'idea del genere possa aver piede da qualche parte in Italia, per esempio nel Trentino.
Fatto sta che un negozio così in Italia non c'è (ce ne sono di simili, però, che vendono anche online, ma non esattamente come lo vorrei fare io), invece negozi così, almeno per la mia piccola esperienza, li ho visti personalmente in Germania, in Austria, in Francia, nel Regno Unito, in Spagna, negli USA, in Giappone e sicuramente ce ne saranno altri anche altrove.
Tranne che in Italia!
Qui se apro un negozio così, chiudo per fallimento entro un anno.
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universo_parallelo
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Re: Musicisti per professione

Postby wave » Tue Oct 01, 2013 8:54 am

universo_parallelo wrote:Possono farti presentare un arranger il mese prima, un piano digitale quello successivo, ecc.
Noto che almeno in Italia si bada di più alla figura, a come si presenta il dimostratore, cosa meno ricercata all'estero a giudicare da quello che si vede online.

Mi sembra che le cose siano cambiate in peggio. Ricordo che ai tempi del SIM - Fiera di Milano - c'erano dimostratori per i sintetizzatori e dimostratori per gli arranger (anche se allora il mercato non aveva tutta quella rilevanza come oggi, dove hanno preso parechhio piede perché danno la possibilità a molti di far finta di suonare). Ricordo con piacere ed un certo senso di nostalgia le clinics tenute da Antonino Valenti, Italo Vercellina, il M° Raffaele Mirabella e Michele Paciulli. Loro sono stati i veri capostipiti, le colonne portanti della dimostrazione - spettacolo che univa contenuto tecnico a divertimento.
Successivamente ho solo ricordi tristi, di dimostratori spocchiosi, abbastanza ignoranti ed incapaci di trattare con il pubblico che, alla fine, indirettamente, con l'acquisto dei prodotti garantisce loro uno stipendio.
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