by Liquid-Darius » Sat Aug 06, 2011 10:02 am
Io possiedo il Juno Stage da circa due anni. Una cosa che mi piace è il tocco della tastiera che per essere una semi pesata trovo davvero buono rispetto ad altre che ho provato, anche rispetto al juno g. Al suo interno contiene 1027 preset divisi in banchi, ti copre bene o male tutti i suoni di cui hai bisogno in live, hai la possibilità di fare dei layer in modo semplice e intuitivo, e di impostare 10 preferiti tra perfomance e patches per 10 banks, utile nelle situazioni live.
Quanto ai suoni.. Beh devo dire che mentre alcuni sono molto belli altri necessitano invece di essere un po' editati in quanto sono pieni di effetti che molto spesso "rovinano" l'essenza del suono pulito. Senza contare che molti dei preset sono semplicemente le stesse patch rimappate in modo diverso. Cosicchè ti ritrovi a scorrere la lista degli ep e la metà sono uno la fotocopia dell'altro. Ha una piano mode per gli acustici e gli ep, ingresso per il microfono e funzione phantom power (per certi tipi di microfoni che hanno bisogno di alimentazione speciale) e vocoder integrato, con il quale si possono fare cose carine, un song player e ingresso usb dal quale puoi far girare le tue basi per suonare tipo in jam, funzione arpeggio e chord memory editabile.
La programmabilità è relativamente semplice, almeno per me che non sono un esperto programmatore: hai una zoom edit che ti permette di visualizzare graficamente le modifiche apportate oppure in pro edit puoi veramente modificare tutti i parametri che vuoi. La sezione effetti è soddisfacente, con possibilità di inserire multieffetto, chorus e reverb.
In ogni caso c'è il suo editor da installare sul pc se si preferisce.
Un altro aspetto che sfrutto molto è la modalità controller midi molto semplice anche se non ha un molte opzioni, tuttavia è molto comoda (io ad esempio la interfaccio con reason).
Ha la modalità performance nella quale puoi combinare fino a 16 suoni insieme con un bel mixer di facile visualizzazione.
è leggera e comoda da trasportare, tuttavia un suo grande limite ahimè è che puoi splittare solo in 2 parti.
In fin dei conti ti dico: il Juno Stage è un synth versatile che ti fa un po' di tutto, con dei bei suoni che però non eccellono particolarmente in nessun campo, provengono tutti dalla serie fantom x, compreso il piano campionato che può piacere o non piacere. Considera il fatto che non esistono aggiornamenti per questo synth a parte un os 1.3 e a mio parere la Roland ha abbandonato un progetto che se ritoccato un po' poteva diventare molto bello.
Setup (Work in progress!!!):
Roland Juno Stage
M Audio Axiom 49 (2nd gen)
Casio Privia Px 200 (solo in live)
e tanta voglia di suonare!!!