Synthonia • Dal vivo o in studio?
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Dal vivo o in studio?

PostPosted: Wed Jun 06, 2012 10:22 pm
by cecchino
Per una volta, mi permetto di proporre io una discussione (o un sondaggio? Boh!) ispirato da un'intervista ad Alan Parsons comparsa su un quotidiano nazionale. L'intervista non è poi tutto questo colpo di scena, ma una delle affermazioni del mitico Alan mi ha acceso una lampadina: secondo lui, nel mondo degli mp3 e dei download, chi ascolta rock e pop punta ormai sui live degli artisti piuttosto che sugli album.
E allora la domanda è questa: voi, da musicisti e da ascoltatori, preferite in generale le versioni live o quelle registrate in studio dei brani dei vostri artisti preferiti o magari dei vostri stessi brani (per semplificare escludiamo da questo discorso le cover, altrimenti ci si potrebbe allargare troppo)? È meglio la perfezione e la ricercatezza dei suoni ottenuta con mesi di lavoro certosino oppure l'immediatezza dell'esecuzione in diretta e magari il particolare improvvisato sul momento?
Ai tastieristi l'ardua sentenza!
Ciao
C.

Re: Dal vivo o in studio?

PostPosted: Wed Jun 06, 2012 10:41 pm
by vaivavalo
Assolutamente...studio! Sono per il lavoro serio, ovvio, poi va riprodotto bene, ma se in live qualche incertezza c'è, amen, intanto l hai saputa aggiustare per bene in studio ;)

Re: Dal vivo o in studio?

PostPosted: Wed Jun 06, 2012 10:52 pm
by democrito
Ciao secondo me tutte e due hanno il suo fascino....a volte è interessante sentire dal vivo quello che si è fatto in studio,e lo stesso per i grandi musicisti e comunque dal vivo puoi apprezzare veramente il suono vivo scaturito in quell'istante

Re: Dal vivo o in studio?

PostPosted: Thu Jun 07, 2012 12:27 am
by fabio
ho sempre preferito la perfezione dello studio, poi ci sono le eccezioni ma dipende dai gruppi e dal genere.
Sono un grande fan degli yes e loro per esempio perdono tanto in live, è ovvio in studio c'è davvero tanta roba e in live sarebbe impossibile avvicinarsi così tanto!
Poi ci sono le eccezioni tipo solo di hammond alla john lord e allora li più è zozzo più è bello!

Re: Dal vivo o in studio?

PostPosted: Thu Jun 07, 2012 5:51 am
by Paga
È un discorso un po' complicato, in quanto anche uno stessto artista può avere dei periodi in cui rende meglio live che in studio o viceversa. L'esempio più lampante sono i Pink Floyd: le esibizioni psichedeliche dei primi anni sono nettamente più belle delle versioni studio (Interstellar Overdrive in sudio 3 miuti, dal vivo poteva arrivare a 20...), così come anche nei primi anni 70, precisamente fino a WYWH i live erano qualcosa di strabiliante. Poi dal WYWH a Animals per via della complessità dei suoni ottenuti in studio nel live hanno perso parecchio. Si sono rifatti egregiamente con The Wall e i due tour post Waters, Delicate Sound of Thunder e The Division Bell (Pulse).....

Anche in casa Deep Purple vale un po' questo discorso: dal vivo la resa e la spettacolarità, specie nel periodo '70 - '75 era molto maggiore. Se però andiamo a prendere i live dal 1984 al 1993 ci sono alti e bassi che precludono un po' la qualità del lavoro in studio.

In definitva: non c'è un meglio o peggio, nella scelta tra live e studio..... comunque io in linea di massima tendo a preferire le versioni studio di album dagli '80 in poi, eccezion fatta per i Dire Straits... tutto quello che c'è prima decisamente live : Thumbup :

Re: Dal vivo o in studio?

PostPosted: Thu Jun 07, 2012 7:15 am
by littledavid
Io preferisco decisamente le versioni studio, anche se ritengo che queste vadano ben riprodotte in live. Se poi il gruppo rende bene in live (come i Bon Jovi), allora preferisco le versioni live. In conclusione preferisco un live pieno di assoli,ma ben curato che un album studio.

Re: Dal vivo o in studio?

PostPosted: Thu Jun 07, 2012 8:10 am
by JM!
cecchino wrote:L'intervista non è poi tutto questo colpo di scena


Più che altro, credo che un po' tutti sperassimo in un po' più di carne al fuoco...

secondo lui, nel mondo degli mp3 e dei download, chi ascolta rock e pop punta ormai sui live degli artisti piuttosto che sugli album


E' un'affermazione che ha incuriosito anche me. Anzi: per un attimo mi sono chiesto se ci possa essere un equivoco alla base, ovvero se Parson intendesse dire che, in un mondo di singoli scaricati in formati compressi, chi a vario titolo lavora nel rock e nel pop tende a orientarsi sempre di più verso i live. Le performance, banalmente, non sono scaricabili : Chessygrin :

da musicisti e da ascoltatori, preferite in generale le versioni live o quelle registrate in studio dei brani dei vostri artisti preferiti o magari dei vostri stessi brani (per semplificare escludiamo da questo discorso le cover, altrimenti ci si potrebbe allargare troppo)?


In linea di massima preferisco le registrazioni in studio, perché presuppongo rappresentino al meglio quello che il musicista, il gruppo, il produttore avevano in mente in merito a quello specifico materiale. C'è da dire, però, che - pur essendo difficile da raggiungere - l'interplay fra musicisti su di un palco rappresenta un valore aggiunto, in termini di emozioni, da non sottostimare. Non solo: mi chiedo se la dimensione del live non abbia una valenza per così dire igienica; mi capita frequentemente di farmi prendere la mano in studio, con gli arrangiamenti, e poi chiedermi "come faccio a riproporre la cosa live? avrei dovuto pensarci prima..." : WallBash :

Ciao!
Jacopo

Re: Dal vivo o in studio?

PostPosted: Thu Jun 07, 2012 8:48 am
by kyuma
Si anche secondo me nell'intervista lui intende che, vista la "moda" dello scaricare gli album da internet, gli artisti si stiano concentrando sui live, che appunto non si possono scaricare. In questo senso la pirateria fa "buon gioco": scarichi un album, conosci l'artista, ti piace, vai a sentirti il concerto (per quanto sia un ragionamento che non mi piace). Sarà anche per questo che i prezzi dei concerti sono più alti (almeno, questa è la mia impressione).
Per quanto riguarda il discorso live/studio, per me che ascolto principalmente metal hanno 2 finalità diverse: quando compro un album da studio mi aspetto di trovare qualità, originalità e quant'altro dei pezzi, il prodotto dev'essere perfetto nei minimi dettagli (sennò mi girano, con quello che costa.. XD). Per quanto riguarda il live invece mi interessa di più che sia coinvolgente e che sia più un'occasione per divertirsi e sfogarsi piuttosto che per ascoltare delle songs fatte precise al millisecondo. Per questo non ho la pretesa che live mi si proponga la stessa resa dello studio album (ad esempio, i Nightwish come cazzo farebbero a riprodurre le millemila parti di orchestra che ci sono nello studio album?), ma mi interessa di più che la/le band in questione mi offrano un buono show.
Mi trovo anche abbastanza d'accordo con l'ultima frase di Jacopo, il problema è che con tutte le tecnologie che ci sono oggi la tentazione di aggiungere roba figa è sempre più forte : Mr green :

Re: Dal vivo o in studio?

PostPosted: Sat Jun 09, 2012 12:59 am
by Vampire_suzy
Versione studio, sicuramente migliore, però live devono essere in grado di riprodurle bene. Sinceramente ascoltando gli album tanti gruppi sono fortissimi, poi live suonano con buona parte degli arrangiamenti sotto (tanto per riprendere il discorso Nightwish, ma ce ne sono tanti altri) e perdono parecchio. Chi guarda vuole vedere anche i musicisti suonare sul serio, non ci si aspetta la versione studio, ma ci deve essere una resa live buona.

Re: Dal vivo o in studio?

PostPosted: Sat Jun 09, 2012 4:01 pm
by Caligari
È un discorso controverso, per come la penso io la versione dal vivo dovrebbe in linea teorica sempre essere meglio della versione in studio, perché l'esecuzione live consente un sacco di espressioni in più che nell'album sono limitate, in sostanza un valore aggiunto! Ottima citazione quella dei Deep Purple.
Ecco perché quando registro tendo a non esagerare con le sovraincisioni, limitandomi a quello che posso riprodurre tranquillamente dal vivo senza basi.
Insomma, un gruppo che dal vivo non arriva ai livelli dello studio un po' mi delude!
Altro esempio: Haggard v/s Therion.

Entrambi fanno un metal molto sinfonico e pomposo. I Therion, però, dal vivo usano basi a manetta, e vedere il palco vuoto e i musicisti fermi in uno stacco orchestrale mi suscita un certo disappunto. Idem per i Turisas.
Gli Haggard, dal canto loro, dal vivo si presentano sempre in 16 o 20 e il live rende comunque molto bene!